La via del Santo e l'itinerario di turismo religioso

Ultima modifica 14 luglio 2018

Il paese ha il suo epicentro nella Basilica di San Bellino, Patrono della Diocesi di Adria-Rovigo. È meta di numerosi pellegrinaggi religiosi, soprattutto in novembre quando durante la novena di san Bellino arrivano circa millecinquecento fedeli da tutta la diocesi. La fede può essere così rinforzata dalla magnificenza della chiesa. Il vescovo Bellino visse nella prima metà del 1100 e operò principalmente nei territori della Diocesi di Padova, dove ricopriva l’incarico pastorale, per redimere alcune questioni legate al fatto che numerose famiglie possedevano ingiustamente terreni di proprietà della Chiesa. Fu per questi dissidi che Bellino fu assassinato da alcuni sicari. La storia racconta che il vescovo Bellino fu aggredito da alcuni cani e scaraventato a terra dal suo cavallo, qui i sicari lo colpirono ripetutamente sino alla morte. Gli abitanti dell’attuale Fratta Polesine, trovarono il corpo e ne diedero sepoltura all’interno della scomparsa chiesa di San Giacomo di Lugarano (oggi nel Comune di Fratta Polesine, probabilmente nella zona denominata Vespara). In seguito a una rotta del Po l’arca che conteneva il corpo del santo fu sommersa e smarrita. Trascorsi oltre cento anni, un contadino trovò l’arca e con l’aiuto dei suoi buoi decise di portarla nella chiesa di Fratta. Presto però si rivelò impossibile il sollevamento e il buon uomo, su ispirazione divina, pose in aggiunte due esili vacche. Solamente ora fu possibile trasportare l’arca, ma non verso Fratta, ben sì ci si diresse verso l’antica chiesa rurale di San Martino di Variano. Nei due punti in cui le vacche decisero di sostare vennero in seguito edificati due piccoli oratori. Sembra che dal momento del ritrovamento si verificarono alcuni miracoli, in particolare quello di curare la rabbia, quasi volesse far palese che, chi da cani rabbiosi fu assalito e gettato a terra perdendo la vita, fosse diventato sanatore di questo male. Infine, nel 1774, il Papa Clemente XIII elevò a Basilica la Chiesa di San Bellino e stabilì che il 26 novembre sarebbe stato festeggiato il Santo Patrono del paese, in coincidenza dello stesso giorno dell’anniversario della sua morte

Il percorso di turismo religioso ha quindi un ideale inizio dalla scomparsa chiesa di San Giacomo, da dove si arriva poi all’esistente Oratorio della prima tappa.

Oratorio della prima tappa

Un piccolo manufatto che abbattuto nel corso degli anni Settanta è stato ricostruito dall’Amministrazione Comunale nell’anno 2003 e inaugurato in coincidenza con la festa del santo patrono Bellino il 26 novembre dello stesso anno, alla presenza del Vescovo della Diocesi di Adria-Rovigo Andrea Bruno Mazzoccato. All’oratorio vi si accede salendo tre scalini; la porta di entrata è in ferro battuto e al suo interno si trova sul lato destro una statua raffigurante il vescovo martire san Bellino, donata dalla Parrocchia di San Bellino; al centro un piccola finestra ove è sapientemente riportata un’immagine del santo su un prezioso vetro. Sul lato sinistro si nota un candelabro poggiato su una mensola in marmo.

Oratorio della seconda tappa

Sempre costeggiando Via Argine Santa Maria si fa sosta nell'oratorio della seconda tappa. Sei gradini di doppia gradinata, sollevano l’ingresso ad oltre un metro dal terreno circostante, a causa delle frequenti alluvioni di un tempo. L’oratorio conserva una chiusura a rastrello in legno e sull’altare la statua di san Bellino; sulla parete di sinistra sino ad alcuni decenni fa era possibile leggervi un dipinto murale con un candelabro. L’oratorio è ora di proprietà della famiglia Rossi.

Basilica di San Bellino

Si arriva poi nel centro del paese, dove si trova la Basilica minore nel cui interno riposano le spoglie del santo.

Chiesa di Santa Margherita di Presciane

La Chiesa sorge a Presciane, frazione di San Bellino, dove al suo interno viene celebrato il culto della santa.